Escursionismo
ALLA SCOPERTA DELLA VALLE
La posizione geografica ed ambientale del rifugio crea una predisposizione per la pratica di facili passeggiate o escursioni più impegnative. La quota di 1300 m in media valle, l’esposizione soleggiata e la fitta trama di sentieri di origine rurale, offrono la possibilità di molteplici e vari itinerari percorribili tutto l’ anno che anche in condizioni di neve garantiscono mediamente un di sicurezza da valanghe.
E’ nostra idea poter valorizzare il territorio tramite l’espressione della rete sentieristica della zona. Con la nascita del rifugio è aumentato l’ interesse degli escursionisti per l’ area e con essa la percorrenza di molti sentieri e la logicità di altri collegamenti.
Crediamo di poter esprimere l’ essenza della nostra attività non limitandoci all’ ospitalità, ma identificandoci come presidio del territorio che si curi della costante manutenzione dei sentieri; questa la motivazione che ci ha spinti ad investire molto tempo e risorse nel nostro inizio attività nel quale stiamo recuperando e migliorando molti antichi percorsi segnalandoli e mantenendoli anche con opere straordinarie.
Un volano per la nostra attività che può così contare su un crescente numero di itinerari e di escursionisti.
Prima di intraprendere un escursione vi consigliamo di dotarvi di una mappa della zona e di consultare il bollettino meteo. Non esitate a chiedeteci informazioni, conosciamo il nostro territorio e potremo consigliarvi!
Di seguito alcuni suggerimenti di itinerari:
Monte Ricordone ( Curdun in lingua locale) 1764 m
Una classica escursione di poco più di un ora (400 m dislivello dal rifugio) che permette di ammirare uno straordinario panorama a 360 gradi, Monviso compreso.
Poco sotto la sommità una croce ricorda una grossa valanga del 19 gennaio 1885 che distrusse tre borgate dell’abitato di Frassino procurando molte vittime.
Passo di Malaura 1646 m
Il luogo ideale per perdersi ad ammirare i pascoli e le vacche della locale razza piemontese.
Colle del Prete
Percorrendo il panoramico crinale che dal passo di Malaura prosegue in direzione monte si giunge a quest’ antico luogo di passaggio che ancora oggi permette di incontrare persone provenienti da diversi itinerari. Una strada sterrata collega in direzione alta valle con Becetto oppure in direzione contraria con il colle di Gilba.
Colle di Gilba 1525 m
anche conosciuto come pian Pilun, storico valico tra la valle Varaita e la valle Po, luogo di incontro tra gli abitanti delle valli.
Testa di Garitta Nuova 2385 m
Escursione impegnativa per lo sviluppo ed il dislivello che richiede la giornata. Dalla cima contraddistinta da un quadrato ripetitore visibile da lontano, si apprezza lo sguardo privilegiato sul vicinissimo Monviso: ma attenzione alle nebbie o peggio ai temporali nel periodo estivo che per essere evitati richiedono una partenza di buon mattino.
Colle di Cervetto 2250 m
Che sia la normale prosecuzione come allungamento della gita a Garitta Nuova o che sia la meta prescelta, quest’ itinerario presenta un notevole sviluppo ripagato dai numerosi e diversi ambienti attraversati. Sul crinale sia a destra che a sinistra si possono ancora osservare le piazzole di vecchi attestamenti militari.
Cima di Crosa 2531 m
E’ la montagna più alta che segna quotidianamente il panorama dalle finestre del rifugio e che insieme a Garitta Nuova chiude l’ anfiteatro del vallone di Rore tra le borgate di Becetto, Dragoniere ed il rifugio. Merita una salita con una piccola deviazione ad ammirare Madonna Alpina, una piccola chiesetta arroccata poco sotto la cima.
Zona Rifugio
Giro delle borgate
La zona era anticamente molto vissuta e l’ ambiente ed il paesaggio diversi poiché tenacemente curati, coltivati e pascolati. Oggi un escursione alla scoperta degli antichi insediamenti non è solo un piacevole esercizio all’ aria aperta, ma anche un affascinate viaggio in un mondo ed una cultura rurale alpina che non ci sono più ma che gli abitanti locali custodiscono ancora gelosamente perché attaccati vigorosamente alla loro radici. Da Becetto a Dragoniere, passando per Ricchiardi ed arrivando a Meira Paula, diverse sono le borgate ancora oggi vissute tutto l’ anno, ancor di più quelle vissute saltuariamente o abbandonate. Lasciatevi suggerire una visita accompagnata da guide locali che con la loro conoscenza sapranno svelarvi ciò che con i soli vostri occhi potreste non riuscire ad apprezzare.
Seganvia Porta di Valle www.segnavia.piemonte.it
Vesulus www.accompagnatorimonviso.it
Lhi Mestres: “un luogo utile per interpretare il territorio, per leggere l’evoluzione delle tecniche costruttive; un luogo che ci sia da stimolo per uscire e girare per sentieri e borgate con qualche strumento in più per capire.” www.comune.frassino.cn.it/archivio/pagine/Lhi_Mestres
Percorso dei piloni
L’Atlante Toponomastico del Piemonte Montano (ATPM) nasce nel 1983 come progetto di ricerca toponomastica con l’obiettivo di raccogliere, salvaguardare e valorizzare i toponimi di tradizione orale della montagna piemontese, restituendoli nella forma in cui essi sono ancora in uso, prima che se ne perda la memoria e la possibilità di documentarli.
Il progetto, ideato nel 1970 da Arturo Genre e attualmente diretto da Lorenzo Massobrio e Federica Cugno, è promosso e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e gestito operativamente dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Torino.
Un percorso che permette di apprezzare e scoprire la tradizione locale attraverso i toponimi.
Si parte dalla piazza di Rore presso “l’albergo degli Amici” e si passa per Meira Paula.
www.atpmtoponimi.it/mapforus